Perché la maggioranza delle persone, maschi e femmine, rimane sbigottita nel vedere una donna con il corpo molto muscoloso?

Per millenni siamo stati abituati all’ideale del corpo maschile come muscoloso e prestante, mentre quello femminile si alternava tra una formosità sinonimo di ricchezza e fertilità e una fragile magrezza che esaltasse per contrappunto la superiorità fisica dell’uomo. In entrambi i casi, dai canoni di bellezza femminile erano banditi i muscoli, prerogativa dei maschi per cacciare, combattere e lavorare.

Con la progressiva emancipazione femminile del secolo scorso le cose hanno iniziato a cambiare e verso la fine degli anni ‘70 il body building era diventato un fenomeno sempre più diffuso anche tra le donne.

Eppure la domanda che, ancora oggi, tutte le persone estranee a quel mondo sembrano porsi rimane la stessa: Perché? Perché una donna dovrebbe cercare di emulare una tipologia di fisico che non le appartiene?

Anch’io mi sono posta questa e molte altre domande prima di iniziare questo progetto, ho cercato di documentarmi e ho parlato con le ragazze che ho fotografato, per capire cosa le avesse portate a compiere una scelta così drastica. In questo modo ho scoperto delle
persone incredibili. Il loro è un percorso lastricato di sacrifici e continue rinunce, che perseguono grazie ad una risolutezza che sembra essere anche una liberazione da quella visione maschilista che considera la donna incapace di raggiungere gli stessi livelli dell’uomo e per questo la relega in ambienti e ruoli circoscritti. Un sillogismo che partendo dalla superiore forza fisica del maschio arriva a determinare quella stessa superiorità di genere in qualunque altro ambito.

La cura e la dedizione verso se stesse mi ha ricordato quella delle donne degli anni ‘50/‘60, con la radicale differenza che all’epoca l’attenzione alla propria immagine era per compiacere prevalentemente l’universo maschile, mentre oggi sembra sfidarlo.

Da qui l’idea di rielaborare gli stereotipi di quella iconografia anni ‘50/’60, basata su una bellezza femminile addomesticata, perennemente sorridente e dedita alla cura del focolare domestico, dove però le interpreti sono donne forti e tenaci che diventano protagoniste delle loro vite, ridefinendo il loro ruolo nella comunità.